Sfere

Notes:

Years : 1997 - 2022

Duration: 45' (sections may be performed separately)

Dedication: Monica Canducci

Première (incomplete): Mario Totaro - Sala Puccini, Milano - 06/06/2006

Edition: Unpublished

Description:

Il materiale con il quale è composto SFERE si basa su suoni o gruppi di suoni ottenuti facendo corrispondere degli intervalli musicali ai numeri ottenuti dai rapporti fra le velocità angolari dei pianeti del sistema solare all’afelio ed al perielio (il riferimento storico è al famoso Harmonices Mundi di Keplero) e considerando successivamente le congiunzioni dei pianeti con la Luna nel corso di quattro anni (dal 1988 al 2000). 

Si sono così ottenute 12 “mappe stellari-musicali che hanno fornito la materia per costruire l’intera struttura del lavoro. 

Ad ogni pianeta corrisponde un certo numero di incisi melodici e/o ritmici, ricavati dalle mappe, che ricorrono lungo tutto l’arco della composizione, variati nei modi più diversi. 

Ad ogni mappa corrisponde anche un segno zodiacale, che viene “dipinto” nelle sue caratteristiche archetipiche e psicologico/caratteriali.

Nelle “mappe stellari-musicali” che si trovano in partitura, ciascun pentagramma corrisponde a uno o più pianeti del sistema solare (Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone). 

I numeri esprimono (in gradi) i momenti nei quali avvengono le congiunzioni dei pianeti con la Luna. 

Le altezze dei suoni sono calcolate nel modo seguente: mettendo in relazione il rapporto fra le velocità angolari dei pianeti all’afelio e al perielio con gli intervalli musicali espressi da tali rapporti numerici si ottengono delle fasce sonore; successivamente, individuando i momenti nei quali i pianeti si allineano con la Luna, è possibile determinare altezze precise e ritmi associati a ciascun pianeta, i quali vengono poi elaborati e sviluppati come qualsiasi materiale musicale. 

Importante è anche la presenza di “scale-basi” (ricavate ordinando tutte le altezze presenti nel materiale di partenza secondo principi di assoluta simmetria e trasponendo poi la scala così ottenuta sempre in base alle altezze  presenti nel materiale di partenza). 

I suoni di ogni scala possono essere usati in qualunque ordine di successione, ma le loro ripetizioni sono possibili solo a certe condizioni, secondo regole precise e rigorose. Tale metodo è denominato “tecnica scalare”.

Infine, la forma di ogni brano è completamente dipendente da quella della “mappa astrale” corrispondente: ad ogni congiunzione di un pianeta con la Luna corrisponde un evento (con presentazione di incisi melodici e/o ritmici correlati a questo pianeta) e la durata di questo evento è determinata dai gradi che separano ciascuna congiunzione da quella immediatamente successiva. Ad ogni grado corrisponde, infatti, un’unità di misura musicale.